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Il Parco di Portofino preserva e tutela dal 1935 la straordinaria bellezza del territorio (flora, fauna e paesaggio) e le sue tradizioni, mantiene fruibili 80 km di sentieri e visitabili i siti - recuperati e restaurati- di particolare interesse storico e culturale, come il Semaforo Vecchio, le Batterie, Il mulino del Gassetta, la Locanda di San Fruttuoso e l’eremo di Niasca.
Il Parco di Portofino conserva un patrimonio storico, archeologico e architettonico di raro interesse, in particolare le palazzate a mare caratteristiche dei nostri borghi costieri e gli splendidi complessi monastici medioevali: l'affascinante percorso dei Sentieri Sacri racconta la storia più antica del promontorio.
Sul versante orientale del Parco di Portofino erano attivi 36 mulini che davano vita alla suggestiva Valle dei Mulini, di questi uno è stato interamente recuperato: il Mulino del Gassetta. Il Monte è attraversato da un acquedotto realizzato alla fine del XIX secolo, che dall'alto bacino di San Fruttuoso riforniva Camogli, lungo un tracciato oggi sede di una spettacolare itinerario - la Via dei Tubi- per escursionisti esperti.
Il Parco di Portofino tutela un promontorio caratterizzato a livello geologico dal conglomerato e da falesie di eccezionale altezza: ne risulta un insieme di aree di elevato pregio naturale a terra e a mare, in un susseguirsi di insenature, promontori, torrioni, grotte: la visita diventa un'esperienza indimenticabile.
Il Parco di Portofino, grazie alla conformazione e a microclimi differenti, presenta una biodiversità biologica e vegetale elevata, caratterizzata ad esempio dalla presenza di specie montane a bassa quota e a breve distanza dal mare, come i castagni a San Fruttuoso o i pini di Aleppo, un’esperienza unica per studiosi, appassionati, amanti della natura e del bello.
Il Parco di Portofino fa rivivere la suggestione degli elementi tradizionali dell'economia del territorio, attraverso le tecniche di pesca locale, quali la Tonnarella di Camogli o la Muginara ormai scomparsa dal Mediterraneo, e gli impianti manifatturieri delle reti, un tempo realizzati con la lisca. Alcune donne di Santa Margherita Ligure continuano a tramandare l’antica arte del merletto, particolare lavorazione del filato, candidato a Patrimonio dell’Umanità Unesco