Il Promontorio di Portofino è ricco d’acqua, elemento strategico nel mondo Mediterraneo (e non solo) per le piante, gli animali e l’uomo.
Per farsi un’idea della quantità di acqua presente sul Monte di Portofino si può osservare un piccolo lembo di Promontorio, la valle dell’Acqua Viva, sede di ben 36 tra mulini e frantoi, tutti funzionanti meno di un secolo fa.
L’acqua che sgorga dalle numerose sorgenti del Promontorio proviene sia dalle precipitazioni atmosferiche, che dalla condensa del vapore acqueo portato a terra con i venti marini carichi di umidità, che si raffreddano sul Monte nella salita in quota.
Le acque che scorrono in superficie sono:
- in parte assorbite dal suolo e dalle coperture quaternarie, che le ricedono lentamente;
- in parte distribuite nell’intricato dedalo di fratture che caratterizza sia il conglomerato, che i calcari del Monte Antola;
- in parte decorrono in rivi e torrenti di modesta lunghezza e portata;
I torrenti e rivi più significativi, in termini di lunghezza e portata, sono:
- Rio Gentile, sul versante occidentale, che sfocia in mare a Camogli.
- Rio San Siro, che si sviluppa nella porzione nord del promontorio sfociando in mare a Santa Margherita Ligure.
- Torrenti dall’Acqua Viva e dell’Acqua Morta, sul versante orientale e storicamente importanti per la presenza di numerosi mulini.
Laddove lo scorrimento delle acque sotterranee è impedito dalla presenza di strati impermeabili, si formano, soprattutto nei punti di intersezione delle fratture del conglomerato, importanti serbatoi d’acqua naturali, che determinano la presenza di sorgenti, dalle quali l’acqua sgorga anche nella stagione estiva e nei periodi secchi.